“Le sanzioni si applicano ad altre 197 persone: si tratta di sanzioni finanziarie e restrizioni all’ingresso nel Paese. Inoltre, vengono imposte sanzioni ad altre nove organizzazioni”. Il governo svizzero ha affermato in una nota, rilevando che “l’elenco delle sanzioni svizzere è ora pienamente in linea con l’elenco dell’UE”, riferisce Hotnews.ro.
Secondo la fonte citata, le nuove sanzioni colpiscono principalmente gli uomini d’affari, l’elenco include Roman Abramovich, Andrei Melnicenko, il fondatore di EuroChem Group e il settimo uomo più ricco della Russia, Alexander Vinokurov, il maggiore azionista della catena di negozi Magnit, Vadim Moskovich, un miliardario con attività immobiliari e agricole Dmitry Pumpyansk, proprietario del produttore di tubi d’acciaio OAO TMK, e suo figlio Dmitry Mazepin, azionista di maggioranza e presidente di Uralchem Integrated Chemicals, e suo figlio.
Sono stati sanzionati anche il presidente di Rostelecom Mikhail Oseevsk e il CEO di Pervii Kanal Konstantin Ernst.
Vengono inoltre introdotte misure restrittive svizzere nei confronti di Rosneft-Aero, JSC Rosoboronexport, JSC NPO High Precision Complexes, JSC Kurganmashzavod, JSC Russian Helicopters, JSC UAC, JSC United Shipbuilding Corporation, JSC Research and Production Corporation UralVagonZavod dopo JSC Zelenod AM Gor.
Alla fine di febbraio, la Svizzera ha imposto sanzioni finanziarie al presidente russo Vladimir Putin, al primo ministro russo Mikhail Mishustin e al ministro degli Esteri Sergei Lavrov. Le autorità hanno anche annunciato che saranno applicate tutte le sanzioni decise dall’Unione Europea contro la Russia.
La Svizzera aveva inizialmente annunciato di aver deciso di non allinearsi alle sanzioni occidentali contro la Russia, ma avrebbe adottato le misure necessarie per evitare di essere utilizzata come base per aggirarle.
La decisione di imporre sanzioni agli uomini d’affari russi per la guerra in Ucraina è storica per la Svizzera, Paese noto non solo per la sua neutralità politica ma anche per il suo opaco sistema finanziario-bancario, spesso utilizzato per transazioni economiche poco trasparenti.
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